21 mag 2012

I redentori

Avete presente quando finite di lavorare, e vi buttate sul divano, fregandovi di vostra moglie, dell'invasione delle cavallette, della guerra, del meteo e di tutto? Ecco, in questo momento mi sento così.
Su un tetto scelto a cazzo, sdraiato a pensare al nulla. 
Poi una fottuta ombra copre il sole. Apro gli occhi. 
Un mantello nero, un cappello in testa.
Nailer?
Quindi lo conosci.
Una voce femminile. Mi alzo, non è Nailer, è una donna, vestita in modo simile a lui.
Chi sei?
Sono l'Impalatrice.
Certo, Inchiodatore, Impalatrice... tutti nomi allegri voi.
Faccio parte dei Redentori.
La cosa mi va più che bene.

Dove sta Nailer?
Adesso non lo so, che ti serve?
Lo devo uccidere.
Perché lo vorresti uccidere?
Ha trasgredito gli ordini dell'ordine, mettendosi a fare il coglione con gente idiota come te, che spreca la vita nella perdizione e negli errori dei mortali.
Senti, Impalatrice, vedi di sparire.
Tu sei amico di Nailer, e mi dici di sparire. Lo stai coprendo.
No.

Chi blocca il mio cammino incontra la morte.
Sfregiata, non sono in vena.
Alza le braccia, e partono due paletti in legno, uno lo evito, uno mi colpisce alla spalla destra.
Se vuoi continuo.
Sai una cosa Trilly?
Mi chiamo Jennifer Wally.
Wally. Sono stufo d'esser sottovalutato.
Cosa?
Mi levo il paletto, facendole schizzare il mio sangue in faccia, lei tenta di levarselo, ma ormai ha metà viso simile a Freddy Krueger. Non fa un verso. Mi salta addosso con dei coltelli, io li elettrifico, lei barcolla, ma non fa un verso. Questi Redentori sono addestrati bene. Direi una tacca al di sotto di Owl. Si muove bene, molto bene. Calci dati al punto giusto, senza sbagliare di un centimetro, notevole considerando che ha appena perso l'occhio. Normalmente le prenderei, per farla sfiaccare e poi ucciderla. Ma quello era il vecchio Specter. Il salto temporale, Spider, Owl, Birdie.. mi hanno aperto gli occhi. Ora niente più botte gratuite, niente più cazzate. Per quanto me la vorrei scopare, terrò la bocca chiusa.
Lei mi colpisce con un calcio circolare, dalla punta dello stivale esce una lama, che mi buca il cuore. Mi affanno un secondo, mi riprendo. La potrei elettrificare, ma non ho voglia. La colpisco con un pugno sotto al mento, forse il pugno più forte che ho tirato in vita mia. Un bel montante, di quelli ignoranti. Poi un secondo, piegandomi, e saltando. Elettrifico il salto, per dare più spinta. Le slogo la mascella. Questo è lo Specter Shoryuken, tra le altre cose. Lei barcolla, ma non cade, continua a colpire, sempre più debole. I miei muscoli diventano di marmo. Intendo sul serio. Lei continua a colpire con pali di legno, spade di ferro, cazzi di gomma, ma tutto si rompe. Su questo tetto siamo in due che vogliono dimostrare qualcosa questa notte. Lei continua a colpire pugni sul mio petto marmoreo. Si rompe le dita, i polsi, ma continua a colpire. Poi la fermo, e la colpisco io. Pugni di marmo sul suo volto. Ogni pugno le stacca un brandello di carne dal volto, un dente, le rompe qualche osso. Ogni pugno le toglie l'umanità, rendendola simile ad una polpetta che ad una donna. Io continuo a colpire anche quando sento un flebile "basta" sussurrato, continuo anche quando inizia a pisciare sangue. Smetto solo quando mi accorgo che sono diventato una bestia, l'ombra di qualche uomo. Lei ancora respira. "uccidimi" dice, "Uccidimi, o lo faranno loro" quasi penso di salvarla "Uccidimi, ti prego". In mezzo a quella carne tritata che è il volto riesco a distinguere l'occhio, quello reso cieco dal mio sangue, che piange. La prendo in braccio, o la salvo o la uccido. Ma se la uccido, deve esse a modo mio. "uccidimi... ti supplico" le spezzo la schiena con una ginocchiata, e la butto di sotto. Salto assieme a lei, un riflesso in una pozzanghera. Sono rosso. Tutto sangue addosso. 



Nessun commento:

Posta un commento

Dimmi che ne pensi.